INFEZIONI RESPIRATORIE RICORRENTI: TENERLE A BADA POTENZIANDO IL MICROBIOTA ORALE

LE INFEZIONI RESPIRATORIE RICORRENTI IN ETÀ PEDIATRICA

Le infezioni respiratorie ricorrenti (IRR) sono episodi infettivi a carico delle vie respiratorie che si presentano ripetutamente con una frequenza che, nei bambini più colpiti, può superare 1 infezione/mese durante il periodo più critico (novembre/febbraio). In alcuni casi questa problematica si manifesta in coincidenza con l’introduzione del bambino all’interno di una nuova comunità e per questo l’inizio della scuola risulta essere un momento a rischio.

Nonostante le IRR rappresentino, il più delle volte, una condizione benigna destinata ad avere un’evoluzione favorevole all’aumentare dell’età, esse hanno un impatto molto negativo sulla qualità della vita. Infatti, oltre a determinare costi sanitari rilevanti, interferiscono con la condizione di benessere del bambino e la gestione familiare, causando frequenti assenze da scuola/lavoro e visite mediche. Inoltre, possono aumentare il rischio di varie complicazioni, tra cui eccessivo uso di farmaci antibiotici e sviluppo di antibiotico-resistenza, una delle maggiori minacce per la salute globale.

SINTOMI E CAUSE DELLE IRR

Le infezioni respiratorie ricorrenti si presentano con eventi acuti che possono riguardare ripetutamente il medesimo settore (orecchio, faringe, tonsille) oppure di volta in volta differenti settori delle prime vie aeree.

Il numero di episodi/anno minimi per identificare le IRR varia a seconda del tipo di manifestazione e, in ogni caso, non esistono criteri universalmente riconosciuti.

La gamma di sintomi comprende:

  • Febbre e arrossamento delle mucose dovute a Infezione aspecifica delle prime vie respiratorie
  • Faringotonsillite
  • Otite, con arrossamento della membrana timpanica;
  • Laringite/laringospasmo, con tosse stizzosa, raucedine, afonia o disfonia
  • Tracheobronchite, con tosse;
  • Bronchiteostruttiva o bronchite asmatiforme con tosse e difficoltà respiratoria;
  • Polmonite, spesso caratterizzata da febbre con o senza tosse e difficoltà respiratoria.

Le cause delle IRR non sono sempre di facile identificazione. Tuttavia, gli agenti eziologici responsabili degli episodi infettivi sono più spesso di origine virale.

I virus più frequentemente coinvolti nelle IRR sono il Rhinovirus, il Virus respiratorio sinciziale (VRS), gli adenovirus, i virus influenzali e parainfluenzali.

Tra i batteri potenzialmente implicate si elencano invece: Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae, Moraxella catarrhalis, Klebsiella pneumoniae e Streptococcus pyogenes.

Sono possibili anche infezioni concomitanti con virus e batteri.

COME PREVENIRE E GESTIRE LE IRR

Il microbiota orale, ovvero la microflora orofaringea, quando equilibrato, funge da barriera contro la colonizzazione di agenti potenzialmente patogeni e contro la crescita opportunistica di agenti patogeni già presenti. Al contrario, un microbiota orale non in equilibrio, specialmente durante l’infanzia, può favorire l’insorgenza di infezioni respiratorie ricorrenti.

Tra i probiotici orali in grado di favorire l’equilibrio del microbiota orale, lo Streptococcus salivarius K12 è sicuramente il più documentato al mondo con decine di studi che dimostrano la sua attività benefica.

Un recente studio. uscito nel maggio del 2022 su Frontiers in Nutrition, considera l’opportunità di integrare la terapia standard per la gestione delle IRR con il probiotico orale Streptococcus salivarius K12, valutandone l’impatto sia in acuto, sia come strategia preventiva.

L’analisi si è svolta durante la stagione fredda e ha coinvolto un totale di 100 bambini soggetti a IRR di età compresa tra 3 e 10 anni, che vivevano a Wuhan, in Cina. I soggetti sono stati randomizzati in due gruppi da 50 elementi ciascuno.

In una prima fase, della durata di 30 giorni, Il primo gruppo ha assunto il probiotico orale Streptococcus salivarius K12 più la terapia standard, somministrata all’insorgere dei sintomi respiratori, mentre il secondo gruppo è stato trattato con la sola terapia standard.

Nella seconda fase, della durata di altri 30 giorni, entrambi i gruppi sono stati trattati all’occorrenza solo con il trattamento medico standard, potendo i questo modo apprezzare quali effetti prolungati l’integrazione con Streptococcus salivarius K12 possa sortire.

Durante, la prima fase di intervento il gruppo che ha ricevuto lo Streptococcus salivarius K12 ha presentato un’importante riduzione di tutti i seguenti fattori rispetto al gruppo di controllo.

  • Incidenza delle IRR
  • giorni con sintomatologia respiratoria
  • giorni di malattia
  • giorni di assenza da scuola o dal lavoro
  • giorni di utilizzo di antibiotici
  • giorni di assunzione di farmaci antivirali
  • giorni di assunzione di farmaci antipiretici

In particolare, l’incidenza delle infezioni delle vie respiratorie superiori nel gruppo probiotico è stata significativamente inferiore a quella del gruppo di controllo (14,89% contro 34,00%) durante il periodo di integrazione.

Ma il risultato più notevole riguarda l’osservazione dei pazienti durante il mese successivo a quello della somministrazione di Streptococcus salivarius K12 in cui nel gruppo del probiotico si è assistito al COMPLETO AZZERAMENTO dei fattori presi in esame.

In conclusione, l’integrazione con lo Streptococcus salivarius K12, inibendo in particolare i patogeni respiratori e migliorando l’immunità dell’ospite, contribuisce alla gestione degli episodi di IRR in acuto e, soprattutto, si dimostra un valido strumento per la prevenzione delle ricorrenze, risultando in una minore incidenza di episodi infettivi, meno assenze da scuola e lavoro, un minor uso di antibiotici e quindi meno stress nella gestione familiare.